ISO 180 Resistenza all’impatto Izod e all’impatto Izod con intaglio delle materie plastiche
Le prove d'impatto Izod sono utilizzate per la caratterizzazione della resistenza all'impatto delle materie plastiche o dei compositi ad alta velocità di deformazione. La sollecitazione d'impatto a flessione è applicata ad un provino con o senza intaglio aggraffato da un lato, con dimensioni 10 x 4 x 80 mm. I test Izod e Charpy generano una conclusione simile in termini di forza d'impatto.
La norma ISO 180 descrive la prova di impatto Izod sulle materie plastiche per la determinazione della resistenza all'impatto e all’impatto con intaglio. Le stesse prove sono descritte anche nella norma ASTM D256.
Descrizione Obiettivo e applicazioni Requisiti Video Sistemi di prova
Resistenza di impatto Izod e resistenza all’impatto su provini con intaglio secondo ISO 180
Il metodo per la misurazione della resistenza all'impatto Izod secondo ISO 180 si basa sulla ASTM D256, tuttavia, utilizza dimensioni diverse del provino e fornisce un quadro normativo sia per la misurazione della resistenza all'impatto su provini senza intaglio, che per la misurazione della resistenza e della sensibilità all'impatto su provini intagliati.
La ISO 180 prevede l'impatto longitudinale, così come l’impatto dal lato piatto, usato più raramente. Quando si testano i compositi rinforzati con fibre lunghe, viene fatta un'ulteriore distinzione tra impatto perpendicolare e impatto parallelo alla direzione delle fibre, a seconda dell'orientamento di queste ultime.
Obiettivo del test di trazione Izod in accordo alla ISO 180
La prova di impatto a flessione Izod su provini con intaglio secondo ISO 180 fornisce valori caratteristici per la resistenza all'impatto ad alte velocità di deformazione sotto forma di energia legata allo spessore. I test sono di solito eseguiti in condizioni climatiche normali di 23° / 50% di umidità relativa secondo ISO 291.
Le applicazioni includono:
- La comparazione di diversi materiali da stampaggio
- Il monitoraggio delle tolleranze nell'ambito dei controlli dell’accettazione delle merci e della garanzia della qualità
- I test su parti finite sulla base di provini lavorati
- La creazione di schede di materiale
- La misurazione degli effetti dell'invecchiamento
I test di impatto Izod su provini intagliati sono eseguiti anche sotto forma di prove strumentate, cioè con una misurazione veloce della forza, ma non esiste ancora uno standard per questo.
Requisiti di prova
I pendoli per prove di impatto, descritti nel dettaglio nella ISO 13802, sono utilizzati per le prove di impatto Izod. Questo garantisce un'elevata riproducibilità delle prove effettuate tra diversi strumenti, laboratori, operatori e luoghi.
Per il metodo Charpy il principio di misurazione si basa su un martello da impatto, con capacità energetica e altezza di caduta definite, che trasferisce parte della sua energia cinetica quando colpisce il campione. Di conseguenza, il martello non ritorna alla sua altezza di caduta originale dopo l'impatto. La differenza di altezza misurata tra quella di caduta e quella di risalita è quindi la misura dell'energia assorbita. Stabilendo l'altezza di caduta, si definisce anche la velocità d'impatto in modo che le prove possano essere eseguite con tassi di deformazione riproducibili.
Ogni mazza del pendolo può essere utilizzata nel range che va dal 10% all' 80% della sua energia nominale potenziale iniziale. Se più martelli soddisfano questo requisito per un dato materiale - che è di solito il caso di aree di lavoro sovrapposte di diversi martelli - viene scelto il martello con la più alta energia potenziale iniziale. Questo assicura che la perdita di velocità durante l'impatto sia ridotta al minimo.
Questo tipo di misurazione implica che tutte le perdite di energia siano attribuibili al campione. È quindi importante minimizzare, correggere o eliminare completamente tutte le cause esterne di errore. Per quanto concerne le perdite di attrito che inevitabilmente si verificano a causa della resistenza dell'aria e a livello dei cuscinetti del martello, la norma ISO 13802 contiene specifiche e controlli rigorosi durante le tarature regolari. I valori di correzione sono misurati e assegnati al rispettivo martello. Una massa adeguata e un'installazione senza vibrazioni del pendolo per prove di impatto su un tavolo da laboratorio stabile o su un piano di lavoro fissato a una parete solida sono fondamentali per la qualità della misurazione. Le vibrazioni interne del dispositivo sono ridotte al minimo grazie al suo design. ZwickRoell utilizza martelli con doppia asta in carbonio ad elevata rigidità con una massa ridotta.
Video: Pendolo per prove di impatto su materie plastiche
La gamma di pendoli HIT di ZwickRoell per l’industria delle materie plastiche offre una soluzione ad alta precisione e conveniente. I pendoli a impatto sono disponibili da 5 a 50 joule e consentono di eseguire non solo le prestazioni standard di test di impatto Izod ISO 180, ma anche prove d'impatto Charpy, Dynstat e di trazione secondo ASTM, ISO e DIN.
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